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sabato 21 gennaio 2012

I numeri a volte confondono e non sono mai giusti

Gli insediamenti informali della città di Buenos Aires (la maggior città dell’Argentina e la nona mega-città del mondo) solitamente sono chiamati villa miserias o semplicemente las villas, una sorta di quartieri di città che nascono senza un progetto, senza norme cittadine, nè  igieniche, nè quelle urbanistiche e spesso le zone ricercate sono  accanto ai quartieri più esclusivi e di lusso. Tutto ciò nasce dall’urgenza delle persone di trovare un rifugio temporaneo.
La prima fase della formazione di una villa miseria è il formarsi di un asentamiento, che tradotto significa "assestamento" e infatti è una fase iniziale per la costuzione di un insieme di casupole di pochi metri quadrati con materiale di facile recupero dal legno alla lamiera, generalmente per una o due stanze, dove vivono famiglie molto numerose. Tali asentamiento sorgono dove c’è un po’ di spazio libero, sottopassaggi, cortili di fabbriche in disuso, zone ferroviarie, vecchie discariche illegali. Successivamente all’asentamiento vi è una sorta di lottizzazione domestica con un piano regolatore cittadino dove vengono costruite le strade e le infrastrutture come la mensa, il centro sociale, i negozi e alla fine le casupole.
In molte zone queste baracche si trasformano in case di mattoni, las villas miserias, che a volte mantengono le stesse dimensioni originarie ma mantengono anche la stessa precarietà sia delle abitazioni che del tessuto della città informale, infatti, tra una casa e l’altra molte volte restano ancora vicoli irregolari e al di fuori della formalità.
I tanti quartieri illegali possono essere alti come un palazzo cittadino e di solito distano poco dal centro vero e proprio della città, come l'insediamento di villa 31 che si sviluppa in una zona confinante col porto di Buenos Aires e una delle stazioni ferroviarie situata su terre pubbliche vicino al centro borghese della città.

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