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lunedì 13 febbraio 2012

Paradiso, shopping center e cortiços

La megalopoli San Paolo è forse per alcuni la città del paradiso formata da hotel di lusso, dall'Hilton allo Sheraton, dagli shopping center ai condominios fechados (condomini chiusi e quartieri agiati)  ma la cittadina possiede anche altro di paradisiaco come la favela Paraisòpolis, città appunto del paradiso.
Gran parte della popolazione vive in situazioni variamente informali e talvolta anche illegale rispetto alle norme ambientali, urbanistiche, sanitarie, altrochè al diritto di proprietà. Come se la città legale e quella illegale si fossero sviluppate autonomamente. Come se i piani urbanistici e le normative edilizie riguardassero solo una parte dei cittadini.
Le forme di informalità abitative tra mancanze di infrastrutture e irregolarità fondiaria sono sostanzialmente sei e vanno divisi tra insediamenti informali-precari o informali. Tra gli insediamenti informali-precari paulisti le favelas rappresentano poco più del 10 per cento e sono situate principalmente al sud della città, mentre i  loteamento irregular   rappresentano il 3,65 per cento e sono presenti soprattutto ad est e lungo le fonti, infine i cortiços  rappresentano il 3,61 per cento. Tra gli insediamenti informali i loteamento irregular urbanizado rappresentano il 6,55 per cento degli insediamenti totali e sono presenti soprattutto ad est della megalopoli, mentre  i conjunto habitacional irregular rappresentano l'1,5 per cento e i nùcleo urbanizado rappresentano lo 0,85 per cento e sono presenti lungo le fonti.
Circa un milione di insediamenti informali (il 27,1 per cento del totale) è da considerarsi al di là della forma ma comunque all'interno della quarta megalopoli più grande del mondo, San Paolo (Un-habitat, 2010).

venerdì 3 febbraio 2012

Pucca

Cartoni animati, eh cosa ?! No no tranquilli  non scriverò del cartone animato coreano pucca. Con questo termine non viene chiamato soltanto la serie animata ed infatti  in questo post tratterò di ben altro, restando però sempre nella zona asiatica.

Geograficamente il Pakistan si sviluppa su un territorio vulnerabile ai disastri naturali, quali terremoti, tsunami, piogge monsoniche e alluvioni.
 A livello urbano e sociale si può affermare che gli alloggi cittadini dell'area Indo- Pakistana possono essere suddivisi in tre classi generali:  pukka, semi pukka e katchi 
La maggior parte delle abitazioni pakistane sono insediamenti profondamente precari, infatti la casa pukka o pucca, “Casa Solida”, è sì un alloggio costruito con materiali durevoli come pietra, cemento, calcetruzzo, legno, laterizi e/o metallo ma rappresenta soltanto il 21% degli alloggi totali del paese. L’alloggio katchi o kutcha, “Casa Sgangherata”, è un’abitazione costruita con materiali non durevoli e di facile degrado come paglia, bambù, cannucce, erba secca, fango, teli di plasitca e rappresenta il 39% degli alloggi pachistani. Le abitazioni katchi sono soggette a un facile rischio di collasso perché non hanno un adeguato sistema di drenaggio e anche a causa di tetti gocciolanti durante la pioggia. Mentre gli alloggi semi pukka, "Casa Semi Solida", sono una fusione tra i due e rappresentano il restante 40% degli alloggi totali. 
 Invece nelle aree periferiche i quartieri fatiscenti sono conosciuti con il nome di katchi abadis.